GMT
5
:
19
/
8
:
19

A quanto pare, le profondità terrestri tremano ogni 5-10 minuti

A quanto pare, le profondità terrestri tremano ogni 5-10 minuti

In media, si verificano 10-12 terremoti all’ora in diverse località geografiche. L’intensità delle scosse può essere di elevata magnitudo o appena percettibile e debole. In ogni caso, gli scienziati registrano questo “respiro” inquieto della Terra anche a profondità superiori a 130 km. I tremori della terraferma sono più frequenti nella cosiddetta Cintura di Fuoco del Pacifico, dove 328 dei 540 vulcani terrestri attivi conosciuti al mondo si trovano lungo il perimetro dell’Oceano Pacifico.

 L’Anello di Fuoco

La Cintura di Fuoco del Pacifico è un’area intorno all’Oceano Pacifico nota per l’elevata attività vulcanica e sismica. Si estende per circa 40.000 chilometri, abbracciando le coste di molti paesi, tra cui:

  • Sud America (Cile, Perù)
  • Nord America (Stati Uniti, Canada)
  • Asia orientale (Giappone, Filippine)
  • Sud-est asiatico e Australia

Circa il 75% di tutti i vulcani attivi della Terra si trova all’interno dell’Anello di Fuoco. I terremoti sono frequenti in quest’area, poiché si trova lungo il confine delle placche tettoniche, che si scontrano frequentemente e direttamente tra loro. L’anello sismico è formato dalla collisione e dalla separazione di diverse placche tettoniche, tra cui la placca del Pacifico. Punti cruciali di questa zona pericolosa sono il vulcano Krakatoa in Indonesia, le isole Hawaii e il Monte Fuji in Giappone. I terremoti più significativi degli ultimi decenni nell’area dell’Anello di Fuoco si sono verificati nelle seguenti regioni:

  • Indonesia:nel febbraio 2018 si sono verificati diversi terremoti, tra cui il terzo in un giorno con una magnitudo di 5,6. L’ipocentro si trovava a 233 km a ovest di Abepura, a una profondità di 10 km.
  • Giappone:dal 1995, il paese ha subito circa 70 terremoti di magnitudo 6 o superiore, causando decine di migliaia di vittime. Tra i disastri più devastanti: il terremoto di Kobe (1995) di magnitudo 7,3, che ha ucciso oltre 6.400 persone; il cataclisma sismico nella regione di Tohoku (2011) di magnitudo 9,0, che ha causato uno tsunami e l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, con un bilancio complessivo di circa 19.000 vittime tra catastrofe naturale e conseguente disastro tecnologico.
  • Papua Nuova Guinea:nel marzo 2018, un terremoto di magnitudo 6,7 ha colpito la parte orientale dell’isola di Nuova Guinea, causando danni significativi.

 L’attività dell’Anello di Fuoco non si placa

Uno degli ultimi terremoti di elevata intensità nella zona dell’anello vulcanico è stato registrato il 17 dicembre 2024 al largo di Port Vila, capitale dello stato insulare di Vanuatu. Il terremoto ha avuto una magnitudo di 7,4. L’epicentro si trovava a una profondità di 10 km. Purtroppo, il terremoto ha causato vittime: almeno 14 morti e oltre 200 feriti. Port Vila e le aree circostanti hanno subito danni significativi a edifici e infrastrutture. Frane hanno bloccato le strade che collegano Port Vila al terminal marittimo internazionale. Il porto e l’aeroporto hanno temporaneamente interrotto le operazioni. La città ha subito interruzioni nell’approvvigionamento idrico ed elettrico. Il terremoto ha causato uno tsunami, che ha aggravato la situazione nelle zone costiere.

 Caratteristiche sismiche di Vanuatu

Lo stato insulare di Vanuatu si trova nella zona dell’Anello di Fuoco del Pacifico, caratterizzata da un’elevata attività sismica. La principale struttura geologica del territorio di Vanuatu è la fossa delle Nuove Ebridi (un arcipelago nel Pacifico sud-occidentale), dove le placche tettoniche australiana e neo-ebrideana si incontrano e interagiscono. La placca australiana si immerge sotto la placca neo-ebrideana (un fenomeno di subduzione, meccanismo chiave nel movimento della crosta terrestre), causando terremoti significativi. Lo spostamento della placca australiana sotto quella neo-ebrideana crea la fossa oceanica delle Nuove Ebridi, una delle principali zone di subduzione. Ciò porta a frequenti terremoti di varia profondità e intensità.

Inoltre, a Vanuatu si trovano diversi vulcani attivi, come il Monte Yasur sull’isola di Tanna e il vulcano Ambrym. Questi vulcani sono strettamente correlati a fenomeni tettonici e provocano ulteriori terremoti durante le eruzioni. I terremoti nella zona di subduzione sono spesso accompagnati da tsunami, che possono raggiungere la costa di Vanuatu in pochi minuti o ore dopo il terremoto, rappresentando una grave minaccia per le zone costiere. A causa della sua posizione e della sua struttura geologica, lo stato di Vanuatu deve costantemente tenere conto del rischio di terremoti e tsunami nella pianificazione delle infrastrutture e delle misure di sicurezza per la popolazione.

 L’arcipelago trema praticamente a giorni alterni

Nell’ultimo mese, nell’area di Vanuatu è stato registrato un numero significativo di terremoti di varia magnitudo. Secondo VolcanoDiscovery, negli ultimi 30 giorni si sono verificati 14 terremoti:

  • 1 terremoto di magnitudo 7 o superiore
  • 2 terremoti di magnitudo compresa tra 5 e 6
  • 11 terremoti di magnitudo compresa tra 4 e 5

Un’altra fonte, AllQuakes, riporta 21 terremoti nello stesso periodo:

  • 9 terremoti di magnitudo 5 o superiore
  • 12 terremoti di magnitudo compresa tra 4 e 5

 Terremoti storici di grande intensità nella regione di Vanuatu

I movimenti tellurici del 2015 di magnitudo 7,0 al largo dell’isola di Malekula e il terremoto del 2009 di magnitudo 7,6, che ha causato uno tsunami, non hanno provocato danni significativi grazie alla distanza dell’epicentro dai principali centri abitati. È già entrato nella storia il terremoto di magnitudo 7,4 avvenuto il 17 dicembre 2024 a 30 km a ovest della capitale di Vanuatu.