
All’inizio di gennaio 2025, due terremoti di notevole intensità hanno colpito la regione centrale dell’Etiopia. Il primo evento è stato registrato il 3 gennaio: il vulcano Dofan, precedentemente considerato spento, ha iniziato a mostrare segni di attività con emissioni di vapore. Poche ore dopo, si è verificato un terremoto di magnitudo 5.5, con epicentro nell’area del Monte Dofan, nella regione di Afar. Il 4 gennaio è stato registrato un terremoto più potente, di magnitudo 5.8, con epicentro a 142 chilometri a est della capitale Addis Abeba, a una profondità di 10 chilometri. Questo terremoto è stato avvertito nella capitale e in altre grandi città come Adama e Metehara. Non sono state segnalate vittime o danni significativi. Tuttavia, dal 3 gennaio, l’Etiopia è stata scossa da almeno 10 scosse telluriche.
Perché l’Etiopia trema?
La regione interessata dai recenti terremoti ha una storia di attività sismica. L’area si trova nella zona della Rift Valley africana orientale, una delle regioni tettoniche più attive del pianeta. Alcuni esempi di terremoti passati nella regione includono:
- 1961: un forte terremoto di magnitudo 6.3 ha colpito la regione di Afar, nel nord-est dell’Etiopia.
- 1983: un terremoto di magnitudo 5.3 nella regione di Afar ha causato danni significativi.
- 2011: un terremoto di magnitudo 5.2 è stato registrato nell’area del Triangolo di Afar.
Questi eventi suggeriscono che la zona della Faglia Etiope principale e il Triangolo di Afar sono aree ad alta attività sismica, dove i terremoti si verificano regolarmente a causa dei processi tettonici legati alla separazione delle placche africana e araba. Inoltre, gli scienziati collegano i recenti eventi sismici anche ai vulcani Fentale e Dofan, situati nella zona della Faglia Etiope principale.
Attività tettonica e vulcanica accompagnata da processi geotermici
La Faglia Etiope principale fa parte della Rift Valley africana orientale, dove le placche tettoniche si stanno allontanando. Questo provoca un accumulo di stress nella crosta terrestre, che viene periodicamente rilasciato sotto forma di terremoti. I vulcani si trovano vicino alla faglia, rendendo quest’area particolarmente soggetta all’attività sismica. Fentale, come il vulcano Dofan, è attivo, il che lo collega direttamente ai terremoti, poiché il movimento del magma sotto la superficie terrestre può causare forti scosse. Inoltre, nelle aree vulcaniche si osservano significativi processi geotermici, come sorgenti termali ed emissioni di vapore. Ciò indica la presenza di notevoli riserve di magma e gas caldi sotto la superficie terrestre, che contribuiscono al verificarsi di terremoti.
Anche nel passato storico della regione si sono verificate eruzioni vulcaniche in concomitanza con l’attività sismica. Questa connessione storica consente agli esperti di considerare l’attività vulcanica di Fentale e Dofan nell’analisi degli eventi sismici. Per riferimento:
- Vulcano Fentale: un vulcano attivo situato nella parte centrale dell’Etiopia, vicino alla zona della Faglia Etiope principale. La sua ultima eruzione risale al 1820. Il vulcano viene spesso menzionato nel contesto dell’attività sismica a causa della sua posizione.
- Vulcano Dofan: situato nella regione di Afar, nella Rift Valley africana orientale. Ha mostrato una inaspettata attività con emissioni di vapore nel gennaio 2025, provocando l’evacuazione della popolazione.
Eventi in rapida e preoccupante evoluzione
Gli esperti che monitorano l’attività sismica della regione hanno notato un aumento sia dell’intensità che della frequenza degli eventi. In particolare, questa settimana è stato registrato un terremoto di magnitudo 5.8 sulla scala Richter, avvertito nella capitale Addis Abeba e in città come Adama e Metehara. Gli abitanti degli edifici più alti hanno avvertito le scosse in modo più intenso. Non sono state segnalate vittime, ma decine di case sono state danneggiate a seguito del terremoto e dell’attività vulcanica nell’Afar. Il fango vulcanico proveniente dal vulcano Dofan ha causato danni significativi alle infrastrutture, tra cui le principali autostrade e numerosi edifici.
Il governo etiope ha annunciato l’evacuazione di circa 80.000 persone dalle regioni colpite di Afar, Oromia e Amhara. L’evacuazione è iniziata dopo il terremoto del 4 gennaio e continua a scopo precauzionale, nonostante l’assenza di vittime. Gli abitanti vengono trasferiti in aree più sicure all’interno del paese, dove sono stati allestiti rifugi temporanei.
Pareri degli esperti
Il professor Atalay Ayele, geofisico dell’Università di Addis Abeba, ha osservato che le significative emissioni di vapore del vulcano Dofan non indicano necessariamente un’imminente eruzione, ma l’aumentata attività sismica richiede vigilanza. I sismologi ritengono che il rischio di eruzione vulcanica in questa parte della Rift Valley africana sia maggiore rispetto agli anni precedenti, a causa dell’aumento dell’attività sismica e dei segnali di possibili eruzioni vulcaniche. Gli esperti sottolineano inoltre l’importanza del monitoraggio continuo dell’attività sismica e dei vulcani nella regione per identificare tempestivamente le potenziali minacce.